Salotto virtuale Scienziati, scrittori, artisti nel sito internet di Brockman: a volte le grandi menti riescono a intuire la verita' prima di averne le prove Quando la scienza fa sosta al bar sport [1]

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[ Fri. Jan. 30. 2009 ]

PIERO BIANUCCI Gli scienziati credono o sanno? Forse per poter sapere prima devono credere. La fede, sia pure non quella religiosa, sarebbe il vero motore della scienza. E' la tesi paradossale di Non e' vero ma ci credo (titolo rubato a una commedia di Peppino de Filippo), libro che raccoglie le opinioni di un centinaio tra i piu' brillanti fisici, astronomi, matematici, biologi e psicologi, ma anche scrittori, artisti, divulgatori e registi, che si riuniscono nel salotto virtuale dell'agente editoriale John Brockman: il sito www.edge.org [4] Edge significa bordo. Siamo sulla frastaglia frontiera della ricerca che separa il noto dall'ignoto, dove e' lecito fare ipotesi folli e affermazioni scientificamente scandalose. Per attirare il suo club di cervelli su un terreno cosi' scivoloso Brockman ha lanciato su Edge questa provocazione: «A volte le grandi menti riescono a intuire la verita' prima di averne le prove. In che cosa credi anche se non puoi provarlo?». Una credenza diffusa ma non provata e' l'esistenza di altre forme di vita nell'universo. Con varie sfumature. Martin Rees, cosmologo al Trinity College di Cambridge, pensa che, anche se la nostra civilta' fosse l'unica, si espandera' fino a colonizzare il cosmo e a renderlo «intelligente». Al punto che i nostri lontani discendenti sapranno persino «dare origine a nuovi universi» ubbidienti a leggi fisiche da essi prestabilite, cioe' universi geneticamente modificati. Paul Davies invece crede che la vita sia gia' onnipresente, in pieno accordo con Craig Venter, il genetista-imprenditore che ha mappato il genoma umano. Il biologo Richard Dawkins e' convinto che la selezione darwiniana agisca anche sulle specie aliene: tesi non innocua, perche' presuppone che l'Evoluzione preceda il Progetto, e non viceversa. Sarebbe interessante un commento di papa Ratzinger. Piu' modestamente, il fisico Kenneth Ford pensa che «ovunque nella nostra galassia esista una vita microbica» (il paradiso per le multinazionali degli antibiotici). Ci sono i lapalissiani: «Credo che niente sia vero finche' non viene dimostrato» (Maria Spiropulu, fisico sperimentale al Cern di Ginevra). I settari: Philip Anderson, Nobel della fisica, crede che la teoria delle stringhe sia vuota e sottragga intelligenze creative a ricerche piu' importanti. I sofisti: «Credo nel credere» (Tor Norretranders, scrittore). I romantici: «Credo nel vero amore», David Buss, psicologo, Universita' del Texas. Gli esteti: Leon Lederman, Nobel della fisica, crede nella bellezza intesa come simmetria, e se la simmetria e' violata, apre la strada a una bellezza di ordine superiore. Gli ovvi: l'ambientalista Schneider (Stanford University) crede nel riscaldamento globale. I minimalisti: Freeman Dyson, illustre fisico teorico, e' convinto, ma non sa dimostrarlo, che mai il contrario di una potenza di 2 sia una potenza di 5. Esistono anche i sognatori. La biologa Stuart Kaufman spera che esista una «quarta legge della termodinamica» che fa esistere nell'universo tante biosfere come la nostra, l'informatico Ray Kurzweil e' sicuro che nel trasmettere informazioni supereremo la velocita' della luce, molti non si rassegnano all'idea che non esista qualche forma di esistenza al di la' della morte. I neuroscienziati, com'e' giusto, sono ossessionati dal rapporto tra il cervello fisico e la mente immateriale che ne emerge. Ma poi arriva Alun Anderson, gia' direttore di «New Scientist» e smitizza: «Io credo che gli scarafaggi abbiano una coscienza». Insomma, ancora un passo oltre il «bordo», e ci troviamo al Bar Sport. Ma il libro messo insieme da Brockman, benche' corra il rischio del gossip, ha il merito grande di far riflettere sulla dialettica tra intuizione, teoria ed esperimento in modo estremamente concreto. Ci ricorda che la scienza e' fatta di domande piu' che di risposte, di fantasia piu' che di arida razionalita'. L'autore John Brockman (foto sopra) ha creato www.edge.org [4], un sito in cui confrontano le loro ipotesi di ricerca scienziati e intellettuali. Di qui il libro (a sin. l'illustrazione di Doriano Solinas, in copertina).

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