La scienza «procede per funerali», infatti rivede continuamente le proprieposizioni Per questo é cosi affidabile [1]

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[ Sat. Jan. 17. 2009 ]

Sistemi di pensiero

«In cosa credi che non puoi dimostrare?»: da questa domanda del sito «Edge» é nato un libro che raccoglie le risposte di scienziati e intellettuali, da Weinberg a Wilson. Ne discute lo scrittore inglese Ian McEwan, partendo da Otello e lago

Sarà in libreria da giovedi il libro a cura di John Brockman, Non è vero ma ci credo. Intuizioni non provate, future verità (Il Saggiatore, Milano, pagg. 266 € is 00). II libro riprende le risposte giunte al sito www.edge.org [3] alla domanda «In cosa credi anche se non puoi provarlo?». Le risposte sono firmate da un centinaio tra i più autorevoli filosofi, scrittori, psicologi e intellettuali contemporanei. L'intervento di IanMcEwan che pubblichiamo a fianco è scritto appositamente e non è compreso nel volume.

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di Ian McEwan [4]

...Il lettore troverà qui un'espressione collettiva di meraviglia nei confronti del mondo vivente e inanimato che non ha equivalenti nel campo, per esempio, delle discipline culturali. In arte, forse un felice parallelo potrebbe essere rappresentato dalla poesia lirica. Un'altra caratteristica interessante è la prevalenza, qui, di ciò che E. O. Wilson chiama «l'armonia meravigliosa». I confini tra diverse specializzazioni hanno cominciato a sfaldarsi quando gli scienziati hanno scoperto di aver bisogno di basarsi su giudizi o procedure relativi a campi di studio simili o utili al loro. L'antico sogno dell'Illuminismo, un corpo di conoscenze unico, diventa un po' più vicino quando biologi ed economi si ispirano gli uni alle idee degli altri; i neuroscienziati hanno bisogno dei matematici, i biologi molecolari sconfinano nei territori poco presidiati dei chimici e dei fisici. Anche i cosmologi si sono ispirati alla teoria evolutiva. E tutti, naturalmente, hanno bisogno di computer molto sofisticati. Per parlarsi attraverso le rispettive discipline, gli scienziati sono stati costretti ad abbandonare i loro vocabolari specifici e ad adottare una lingua franca, l'inglese standard. Il casuale beneficiario, naturalmente, è il lettore comune, che non ha bisogno di familiarizzare con strani gerghi per seguire le discussioni. Una conseguenza - e forse un simbolo - di questa sintesi emergente nella comunità scientifica sono il sito web di Edge [5] e la sua peculiare ed elettrizzante cultura intellettuale. Queste pagine rappresentano solo una piccola parte di un colloquio affascinante, ancora in corso, e aperto a tutti. La scienza «procede per funerali», infatti rivede continuamente le proprieposizioni Per questo é cosi affidabile.

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