dall'inserto culturale del Sole 24 Ore [1]

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[ Mon. Jan. 31. 2005 ]

Fate largo alle «beautiful minds»  [4]
di Roberto Casati

L’interesse dei mezzi di comunicazione per questo tipo di figure intellettuali ha preso tre vie principali. La prima è la più evidente ma in un certo senso anche la più sorprendente; si tratta della pubblicazione di opere di divulgazione scientifica di altissimo livello, affidata non a divulgatori di professione ma a scienziati cui si chiede di presentare al grande pubblico il loro lavoro, senza fare troppe concessioni. Nata da un’idea di un agente letterario, John Brockman, ha permesso di far venire alla luce best-seller come L’istinto del linguaggio di S. Pinker, Armi acciaio e malattie di J. Diamond, I vestiti nuovi dell'imperatore di R. Penrose, L’universo elegante di B. Greene. Hanno sorpreso sia la qualità della scrittura che le vendite; evidentemente c'era un bisogno di opere di alto livello che le case editrici hanno saputo individuare.

La terza cultura di John Brockman [3]
di Armando Massarenti

Domanda intrigantissima, cui hanno già risposto, tra gli altri, intellettuali come John Barrow, Paul Davies, Richard Dawkins, Stanislas Dehaene, Daniel C. Dennett, Keith Devlin, Howard Gardner, Freeman Dyson, Leon Lederman, Janna Levin, Joseph LeDoux, Benoit Mandelbrot, Martin Rees, Steven Pinker, Carlo Rovelli, Craig Venter. I loro interventi saranno resi disponibili sul sito nei prossimi giorni. Il dibattito sarà seguito a livello internazionale, con anticipazioni in contemporanea di diversi interventi, dal «New York Times», dal «Frankfurter Allgemeine Zeitung» e, per l’Italia, dal Domenicale
del Sole-24 Ore. 

Una nuova figura di intellettuale pubblico è venuta alla luce, e vi è un luogo in cui essa può esprimersi con grande libertà. Siamo certi che anche nel nostro Paese, più di quanto hanno fatto finora, non saranno in pochi a voler approfittare di questa opportunità.

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